I cactus: quanta bellezza tra quelle spine

Cactus in fioriera

Dai deserti del Messico alle nostre case, la bellezza dei cactus non smette mai di stupirci. Questa pianta grassa è entrata nell’immaginario collettivo per l’unicità delle sue forme e il fascino esotico. 

Coltivare una pianta così spinosa e spesso bizzarra è un’esperienza molto particolare, che ci darà la soddisfazione di sfoggiare sul davanzale, in casa o in giardino, esemplari dall’aspetto selvaggio e mai banale.

Per chi già la ama o vuole imparare ad amarla, ecco tutte le notizie, le curiosità e le migliori tecniche di coltivazione sulla regina delle piante grasse!

Una famiglia molto allargata.

Si fa presto a dire cactus ma, spesso, non si sa che dietro quel nome si nascondono oltre 3200 diverse specie, tutte appartenenti al ramo delle Cactacee.

Come certamente saprai, anche per esperienza diretta, queste piante non hanno foglie ma aculei estremamente pungenti e dalle forme più disparate.

Il termine succulente, un altro modo per fare riferimento a questo tipo di piante, è dovuto alla loro elevata capacità di assorbimento e conservazione dell’acqua. Lo sviluppo di queste proprietà si è affinato, nel corso del tempo, in modo da permettergli di adeguarsi alla vita in zone desertiche o comunque aridissime, riuscendo a resistere anche a periodi di siccità estremamente lunghi. Ed è proprio a causa della loro riserva d’acqua che queste piante si presentano spesso rigonfie.

Qualche esempio

Il bello di queste varietà di piante è che pur essendo tutte molto simili, per via delle spine, della conformazione estetica e delle proprietà, sono sempre diverse l’una dall’altra per forma e dimensioni

Per rendertene conto, basta provare a disegnare i primi due o tre esemplari che ti saltano in mente: saranno sicuramente irregolari e dalle forme più imprevedibili! Per poterti orientare, in questa giungla di varietà, diamo però uno sguardo alle principali famiglie di cactacee:

Opuntioidae

Le piante di questa famiglia hanno una forma inconfondibile e devono il nome addirittura allo scrittore latino Plinio il vecchio. Si tratta di una specie mediterranea e molto diffusa in Europa meridionale e in nord Africa che, allo stato selvatico, raggiunge dimensioni davvero notevoli. Se ti stai chiedendo se hai mai visto un membro della famiglia delle opuntioideae la risposta è si: a questa famiglia appartiene il famosissimo fico d’india!

Pereskioideae

Si tratta delle più antiche tra le cactacee. La loro origine molto remota è testimoniata dalla loro scarsa capacità di assorbimento dell’acqua, e dal loro conseguente aspetto poco rigonfio. Hanno un fascino preistorico inimitabile, ma richiedono anche molta attenzione. Con l’età tendono a perdere la classica morbidezza e a diventare legnose.

Cactoideae

Questa è la sottofamiglia più numerosa e comprende, tra gli altri, i classici esemplari americani, messicani e della Patagonia insieme alle tante specie di origine desertica.

Qualche curiosità

Forse non tutti sanno che le cactacee producono anche dei fiori stupendi, dai colori estremamente intensi e molto ornamentali. Madre Natura, che non ha lasciato nulla al caso, ha conferito ai fiori di questa affascinante pianta un odore non proprio gradevole, ma capace di attirare gli insetti preposti alla fecondazione. 

Oggi l’olio di questa pianta viene utilizzato in cosmetica ed è molto richiesto per le sue proprietà rigeneranti. Ma l’utilizzo dei cactus a scopo benefico ha origini antichissime. Persino i popoli precolombiani dell’America latina li usavano per produrre bevande benefiche e curative o procurare nei malati esperienza allucinogene!

Le migliori tecniche di coltivazione

La prima cosa da tenere a mente quando decidi di avviare la tua speciale coltivazione di cactus è ovviamente la loro particolare relazione con l’acqua. Le proprietà di immagazzinamento idrico, che rendono queste piante così carnose, sono veramente strabilianti, tanto da rendere inutile l’irrigazione nel caso di coltivazione in giardino o in terreno esteso. Nel caso della coltivazione domestica da vaso, solo nei periodi di particolare siccità, per esempio nel pieno di un’estate torrida, sarà sufficiente una sola annaffiatura settimanale. Sempre per via delle loro proprietà di sopravvivenza, non necessitano di alcun apporto di fertilizzante, che al contrario potrebbe ostacolarne la fioritura.

Essendo piante desertiche e originarie di terreni aridi, non possono fare a meno della luce solare. Tuttavia, per evitare l’interruzione del processo di fotosintesi e quindi per ottenere colorazioni più intense e decorative, sarà bene evitare l’esposizione diretta e prolungata al sole, così da non esporre la pianta a un surriscaldamento superiore ai 30°.

Prevedibilmente, le cactacee non sono invece amanti del freddo. Resisteranno abbastanza bene ai nostri inverni generalmente temperati, ma nelle giornate più rigide sarà bene impedire alla pianta un raffreddamento oltre i 3-5 gradi sotto lo zero, magari portandola al riparo o in serra. 

Piccolo cactus

Coltivare bellissimi cactus è facile: allora cosa aspetti a riempire la tua casa o il tuo giardino con queste piante che ti regaleranno tanta bellezza dietro tutte quelle spine?